“PUNTI DI V’INSTAGRAM (2012/2018)” di Stefania Adami
… Non hanno una progettualità, arrivano liberamente, quando pare a loro. Bisogna essere sempre pronti all’insorgenza, stare in campana e con lo smartphone acceso in tasca. Spesso ne sono diretta conseguenza. Traggono dalla realtà, dal mondo vissuto giorno dopo giorno, ma non pretendono. Notano e annotano. Nascono dall’immediatezza ma spesso rinascono da un crop e/o dall’utilizzo di un filtro particolare. Parlano di me e per me, appagando l’urgenza di contatto con lo spazio circostante e con il tempo che mi è stato assegnato. Tutto qui.

“BELVEDERE” di Samuele Bianchi
Fortunatamente quando si attraversa un luogo, i nostri occhi possono essere socchiusi, la nostra attenzione rivolta a qualcosa di preciso, escludendo altro. Questo ci permette sia di perderci che di mantenere la nostra esperienza visiva sempre stimolata e rinnovata nel tempo.

“IMPRESSIONI SALINE” di Valeria Coli
Fotografare lo spazio che ci circonda non è sempre e solo riportare fedelmente quello che ci pare di vedere attraversandolo. È anche provare a riportare i sentimenti che i luoghi ci evocano.
C’è un luogo della Camargue francese in cui il paesaggio si scioglie nei colori, la percezione del reale si dissolve in raffinate sfumature e ciò che rimane sono solo lievi impressioni nella mente.

“THE VIEW FROM THE SHARD” di Iris Gonelli
“The view from the shard” è il nome di un percorso destinato ai visitatori del noto grattacielo piramidale, in Southwark, London, con i suoi 309 metri e interamente rivestito di vetro, lo “Shard” di Renzo Piano regala una vista mozzafiato di Londra per chi decide di salire fino al 95° piano.
Durante un viaggio nella capitale Londinese ho avuto accesso alle meraviglie del colosso architettonico e dopo essere stata privata del treppiede dal personale di sicurezza, ho dovuto improvvisare scatti notturni di fortuna, ma da un tale deficit tecnico è emersa un’interessante ripresa in “interior”, dove si racconta  l’intimo rapporto  tra essere umano e opera architettonica,  e dove esiste una mirabolante vista dall’alto mai direttamente catturata, ma semplicemente riflessa o impressionata nelle persone.

“MICHELA” di Pietro Guidugli
Una storia controcorrente quella di Michela Lorenzoni. Nell’epoca del reddito di cittadinanza, del beauty e del tacco 12 si è dedicata all’allevamento di capre da latte al Metatino di Castelnuovo Garfagnana. Una scelta non facile fatta con tanta professionalità, affinata nel Piemonte delle valli alpine.
La sua familiarità con gli animali, ognuno chiamato per nome e l’attenzione con cui segue il gregge al pascolo, permettono un controllo dettagliato sul singolo animale e di ciò ne beneficia la qualità del latte prodotto, che Michela trasforma personalmente in ottimi formaggi secondo la migliore tradizione piemontese come il Caprino Erborinato, che presenta delle muffe all’interno della pasta del formaggio, grazie alla tecnica di lavorazione tipica di formaggi come il Gorgonzola.

“LANZAROTE” di Simone Letari
Ambiente estremo, spaventoso e rassicurante. Sembra che l’origine del mondo sia avvenuta qui. E che da qui possa iniziare la distruzione di esso. Nonostante questo, penso che potrei abitarci.

“RIFRATTA” di Simona Lunatici
Pensieri scattati seguendo la luce e pensando a questa poesia di Tonino Guerra.
“Io non so che cos’è una casa. Un cappotto? / O è un ombrello se piove? / L’ho riempita di bottiglie stracci anatre di legno tende ventagli. / Sembra che non voglia uscire mai. Allora è una gabbia? / Che chiude tutti quelli che passano / anche un uccello come te sporco di neve. / Ma la roba che ci siamo detti / è così leggera che non resta chiusa qui.”

“EX MANICOMIO DI VOLTERRA” di Gigi Lusini

“UNA GIORNATA AL MARE (TANTO PER NON MORIRE)” di Maria Magagnini

“FUORI STAGIONE ” di Daniela Marchi e Marco Venturi
Vi vogliamo raccontare una storia. Una storia di mare. Il mare durante quei mesi in cui le sue spiagge non sentono il peso della folla ma cullano i pochi ascoltatori delle onde, gli stabilimenti sono chiusi ed il sole scalda la sabbia rinfrescata dall’inverno. Quel mare che molti amano, incondizionatamente tutto l’anno.

“GUILIN” di Luca Salotti
Guilin è una città del sud-ovest della Cina di circa 670.000 abitanti. La sua unicità è dovuta alle forme delle verdeggianti montagne carsiche intorno alle quali la vita si è sviluppata. La presenza della natura è dirompente e per il momento non viene sottomessa dal boom industriale che sta attraversando la maestosa Cina. Quello che ho cercato di cogliere con queste foto è la straordinaria contrapposizione tra una prepotente modernità che cerca di imporsi sull’ancora radicata tradizione agricola. Nello spazio di pochi chilometri infatti, si può scegliere di camminare tra palazzi moderni o fare una passeggiata nella zona rurale, compiendo un vero e proprio salto nel passato.