Si è svolta a Castelnuovo di Garfagnana presso la Rocca Ariostesca dal 31 Luglio al 9 Agosto 2009. Manifestazione con patrocinio FIAF M29/09 con la collaborazione del Comune di Castelnuovo Garfagnana, Comunità Montana della Garfagnana e Provincia di Lucca.
Sono state esposte le seguenti MOSTRE:
  • “Infinite nature” di Giovanni Chiaramonte,
  • Personale di Giorgio Tani (Premio Pucci 1999, Autore dell’anno 2009),
  • “Scampia… nord di Napoli” di Norma Rossetti – Vincitore POTFOLIO ITALIA 2008
  • Mostra dei lavori selezionati durante il Portfolio dell’Ariosto 2008:
    • “Le tracce” di Stefano Parrini di Poggibonsi (SI),
    • “Olia prison farm” di Silvano Monchi di Figline Valdarno (FI),
    • “Viaggio a Mercantia” di Paolo Carli di Pisa,
    • “Tempus Fugit” di Maurizio Cintioli di Roma,
    • “Zia Irene – u’ cielu iancu” di Francesca Giari di Livorno
  • “Mobil Art”, foto del Circolo Fotocine Garfagnana dal workshop con Ivano Bolondi

    PROGRAMMA:

    Venerdi 31 Luglio :
    ore 18,00: Inaugurazione mostre
    ore 21,30: Incontro sul tema “Foto di paesaggio. Rapporto tra Tradizione italiana e tradizione americana, Analogie e differenze” con Giovanni Chiaramonte fotografo, docente presso lo IULM di Milano e presso la Facoltà di Architettura di Palermo
    Rapporto tra Tradizione italiana e tradizione americana, Analogie e differenze. Partendo da Giuseppe Pagano e Alberto Lattuada alle origini del Neorealismo, attraverso Paolo Monti e Luigi Ghirri fino alla situazione contemporanea. Arrivando al lavoro in mostra “Infinite nature” e l’ultima opera di Robert Adams, Lungo i fiumi.
    Sabato 1 Agosto ore 21,30:
    Consegna Premio Rodolfo Pucci “la fibula d’oro” a Giovanni Chiaramonte
    Intervista all’autore a cura di Fulvio Merlak, Presidente della FIAF.
    Sabato 1 Agosto ore 15/18 e Domenica 2 Agosto
    Portfolio dell’Ariosto con alle ore 21 di Domenica la presentazione lavori vincitori.

    Martedì 4 Agosto ore 21,30:

    “Firenze Immag/in/aria”. (Proiezione immagini digitali) La Firenze immaginata dagli studenti di architettura. Una spettacolare esercitazione della fantasia con i moderni mezzi di elaborazione digitale a cura di studenti di Architettura dell’università di Firenze.

    Giovedì 6 Agosto ore 21,30:
    Incontro con l’autore: Giorgio Tani – Autore FIAF dell’anno 2009
    Inizia a fotografare nel 1966 motivato dalla alluvione di Firenze sulla quale produce un documentario foto-filmico trasmesso dalla televisione. Presidente della FIAF dal 1993 al 2002 ne è attualmente Presidente Onorario. Ha curato il settore editoriale dando vita, come Direttore Responsabile alla rivista FIAF “Il Fotoamatore”, oggi Fotoit, incarico presieduto per circa 20 anni, fino all’inizio della sua presidenza. Ha avviato e seguito fino al 2008 la pubblicazione delle Monografie FIAF, con l’idea di farne una antologia delle Fotografia Amatoriale Italiana. Predilige il Bianco nero ed il Racconto Fotografico, ma si dedica, come fotografo e come critico fotografico, ad ogni settore espressivo e linguistico della Fotografia.
    Mostra editoria fotografica a cura di FIAF e HF Distribuzione

    DETTAGLI:
    Premio “Rodolfo Pucci – la fibula d’oro”

    Il Circolo Fotocine Garfagnana ha istituito nel 1999 il premio Rodolfo Pucci ”La fibula d’oro”, un premio da consegnare a chi nel mondo della fotografia, si è distinto ai livelli più alti nel favorire la “Fotografia-incontro con la gente”, l’evolversi dei rapporti umani attraverso il mezzo fotografico, il diffondere la cultura fotografica. Il premio nasce per riproporre negli anni i valori umani di Rodolfo Pucci, fondatore del Circolo e suo Presidente.

    Hanno ricevuto il premio nel 1999 Giorgio Tani, nel 2000 Fosco Maraini, nel 2001 Roberto Evangelisti, nel 2002 Sergio Magni, nel 2003 Antonio D’Ambrosio, nel 2004 Nino Migliori, nel 2005 Francesco Cito, nel 2006 Letizia Battaglia, nel 2007 Uliano Lucas e nel 2008 Piergiorgio Branzi.

    Il premio per il 2009 viene assegnato a Giovanni Chiaramonte.
    Per la singolarità della sua opera è uno degli autori di riferimento della fotografiacontemporanea italiana, particolarmente capace di stabilire un dialogo critico e costante tra la rappresentazione fotografica, il pensiero e la visione artistica, ma sempre omettendo qualsiasi forma di superficialità e di testimonianza dell’ovvio.
    Scrive di sé:
    “Io sono fotografo: … un uomo il cui compito è rappresentare il mondo, e il modo in cui l’uomo abita il mondo, attraverso un’immagine sindonicamente impressa dall’energia primigenia della natura stessa che la scienza, la tecnica, l’industria in secoli di elaborazione e di evoluzione mi consentono oggi di utilizzare in piena libertà creativa.
    Lo strumento della mia arte mi ha fatto così diventare testimone e complice del Moderno, perché la scrittura della luce che è la fotografia è stata resa possibile soltanto a partire dalla messa a punto dell’obbiettivo e del metodo scientifico fatti da Galileo.”
    Hanno scritto di Lui:
    “…. é un Maestro dell’osservazione e del racconto, un artista, capace di riprendere gli uomini attraverso il volto degli spazi che essi abitano, e di trasformare la propria macchina fotografica in uno specchio della mente dove la storia si sedimenta e diventa narrazione. …Giovanni Chiaramonte non scatta fotografie, ma crea immagini: racconti visivi capaci di fermare il tempo e racchiudere il mondo.”
    (Davide Rampello Presidente della Triennale di Milano)
    GIOVANNI CHIARAMONTE
    Nato a Varese nel 1948 da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte si dedica dapprima alla relazione tra luogo e identità dell’uomo con Giardini e paesaggi, 1983 e Penisola delle figure, 1993. Affronta poi in due momenti il tema del destino dell’Occidente in Terra del ritorno, 1989 e in Westwards, 1996. Dedicato a Gela e al Mediterraneo è Ai confini del mare, 1999. Nel 2000 realizza Milano. Cerchi della città di mezzo, In corso d’opera, Pellegrinaggi occidentali. Nel 2002 Frammenti dalla rocca: Cefalù. Nel 2004 espone alla Biennale di Venezia e pubblica in portfolio Berlin, Figure con testo di Kurt Foster. Espone e pubblica Abitare il mondo, Europe. Nel 2005 realizza Attraverso la pianura, sulla complessità del paesaggio autostradale in Italia. Collabora stabilmente con “Lotus” e le più importanti riviste d’architettura. Ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano e alle più importanti manifestazioni europee di fotografia. Insegna Drammaturgia dell’Immagine presso lo IULM di Milano e presso la Facoltà di Architettura di Palermo.
    Portfolio dell’Ariosto
    Il “Portfolio dell’Ariosto”èuna manifestazione di livello nazionale di lettura di Portfolio fotografici. Dal 2004 è fra le manifestazioni che partecipano al Circuito Nazionale di Selezioni a lettura di Portfolio PORTFOLIO ITALIA, che quest’anno riunirà ancora una volta 8 manifestazioni di lettura di portfolio (Chiavari, S.Felice sul Panaro, Massa Marittima, Rovereto, Castelnuovo di Garfagnana, Savignano sul Rubicone, Bibbiena e Roma) caratterizzate da una ampia partecipazione e ritenute le più significative del panorama nazionale.
    Gli esperti che avranno la funzione di lettori sono:
    Giovanni Chiaramonte fotografo e docente universitario,Luigi Erba fotografo e critico fotografico, Roberto Evangelisti insegnante di fotografia, Maurizio Rebuzzini direttore di FOTOgraphia, docente universitario, Giorgio Tani già Presidente della FIAF e dir.dip.editoria.
    Mostre
    “Infinite nature” di Giovanni Chiaramonte
    Le fotografie di Giovanni Chiaramonte scattate seguendo l’itinerario dell’Olona attraverso il territorio lombardo fondano la loro stessa struttura comunicativa attorno a una serie di termini in opposizione: uomo e natura, scienza ed ecologia, città e campagna, innovazione e conservazione. In queste immagini, infatti, le acque del fiume che nel corso dei secoli hanno abbeverato i borghi che lambiscono, corrono nere fra la provincia di Pavia e la città di Milano, ove si inabissano sotto la rete viaria metropolitana. Sono fotografie binarie, anche dal punto di vista compositivo. Il formato 6×12 viene utilizzato in modo da contenere due inquadrature affiancate orizzontalmente, ciascuna dotata di un centro. (Francesco Zanot)

    Personale di Giorgio Tani (Premio Pucci 1999, Autore dell’anno 2009),
    Le immagini ci raccontano in estrema sintesi il percorso fotografico di Giorgio Tani, fotoamatore che della FIAF è stato grande Presidente e che all’attività editoriale ha dato notevole impulso.
    Documentano l’espressione d’idee e sentimenti sviluppatasi in un arco temporale di circa quattro decenni, dalla fine degli anni sessanta del secolo scorso fino a questo primo decennio del nostro.

    “Scampia… nord di Napoli” di Norma Rossetti
    Vincitore PORTFOLIO ITALIA 2008
    La gente a Scampia è esausta e l’ultima cosa che vuole sono fotografi e giornalisti tra i piedi e poi non mi andava di interpretare questo ruolo, volevo che la signora Rosa piuttosto che la signora Amalia mi invitassero a prendere il caffè o si facessero portare a far la spesa. E così è finito per diventare un lavoro che andava oltre, quel posto mi dava emozione, la gente mi ha accolto, ora avevo la mia chiave. Non si può andare a Scampia una settimana o un weekend. Tutte le mattine ci sono andata seppure per 1 sola foto, a volte per nessuna, spesso semplicemente per parlare con la gente. (Norma Rossetti)

    “Le tracce” di Stefano Parrini di Poggibonsi (SI)
    Vincitore PORTFOLIO DELL’ARIOSTO 2008
    “Le tracce” è un viaggio sahariano nel profondo sud algerino, un racconto di assenza e di spazi refrattari ai segni della presenza umana. Il deserto è sabbia che cancella, nel deserto la dissolvenza delle impronte è un fenomeno percepibile e la rarefazione degli spazi e delle presenze impreziosisce gli oggetti abbandonati manifestandoli come tracce del passaggio altrui. Tracce provvisorie, fragili e incidentali ma anche preistoriche, tracce della forza della natura e dello scorrere del tempo. Strade asfaltate, piste, pozzi petroliferi, baracche, segnali stradali, carcasse di automobili e di animali, graffiti e impronte sono reperti che acquistano senso proiettati sullo sfondo dell’ infinità del deserto e vengono censiti prima di essere inghiottiti dal tempo. Tracce che si ricompongono indelebili nell’anima quando si viaggia a queste latitudini, verso un’orizzonte lontano. (Stefano Parrini)

    “Olia prison farm” di Silvano Monchi di Figline Valdarno (FI)
    Vincitore PORTFOLIO DELL’ARIOSTO 2008
    Nessuno rimarrà colpito dalla realtà narrata in questo reportage, realizzato in Uganda al carcere Olia Prison Farm. Ormai non più! Ormai per scuotere la nostra coscienza occorrono scenari molto più cruenti di questo carcere semideserto, nel quale tutto appare sotto controllo. La prigione si trova in una regione, situata all’estremo nord-ovest del Paese al confine con il Congo ed il Sudan, martoriata per decenni dalla guerriglia combattuta anche coi bambini soldato. Ora questi bambini sono adulti, hanno famiglia e vivono qui in questa zona. L’opera aperta di Silvano Monchi rappresenta, con una nonstoria, momenti di vita pomeridiana di questo ambiente. Le sue immagini ci mostrano uomini, posti sotto regime carcerario, ben alimentati, vestiti con indumenti occidentali, che riposano dopo una giornata di lavoro nei campi; se non fosse per la presenza degli usurati mitragliatori Kalasnicov vedremmo un insolito ambiente africano perché privo dei bambini denutriti, della miseria, della disperazione. Cosa non ci dicono le fotografie? Non possono dirci che forse, questi carcerati, sono stati bambini soldato, e non ci dicono quale reato hanno commesso. Per un attimo fotografico i loro volti li assolvono ai nostri occhi occidentali ignari delle loro storie. Lo scatto e la stampa digitale coi suoi virtuosismi estetici è complice del loro bel aspetto, mostrandoci corpi ben modellati dalla pelle liscia, una bellezza che in questo contesto funge da corazza impenetrabile che nasconde il loro segreto esistenziale. Le immagini dalla raffinata composizione ci rimandano, col senso alto della citazione, alla visione dei maestri del fotoreportage. Il senso dell’opera si fonda su immagini dal tempo sospeso, le quali ci pongono più domande che darci risposte. Tra le tante, riferita al fotogiornalismo una domanda mi preme: qual è il limite della fotografia nel conoscere e comunicare la realtà?  (Silvano Monchi)

    “Viaggio a Mercantia” di Paolo Carli di Pisa
    Segnalato PORTFOLIO DELL’ARIOSTO 2008
    “Viaggio a mercantia” è un viaggio surreale che racconta di un luogo magico, fiabesco, dove il tempo e lo spazio si dilatano; dove stravaganti personaggi invadono vicoli e piazze, dove angeli e giocolieri abitano archi e cortili, mettendo in strada la propria arte, le proprie emozioni; dove l’atmosfera ci avvolge e ci bagna in una dimensione di stupore. È un viaggio fatto essenzialmente di mutazioni intime prima ancora che esteriori, espresse attraverso la maschera, il gioco, l’abito, dove l’incontro con lo specchio fotografico da vita alla meraviglia della fotografia, in cui il sentire passa attraverso gli occhi,… per cui il pensiero si fa “visibile” ed il reale diviene “pensiero”. Con la mia musa chiamata “macchina fotografica”, ho provato a compiere un percorso empatico tra me e il soggetto, cercando di cogliere l’essenza di questa realtà mutevole e allo stesso tempo sognante.  Camminare correre, aspettare guardare, è la cadenza ritmica di Mercantia; è la cadenza del mio percorso fatto di sguardi, di movimento, di fuoco ed emozione. (Paolo Carli – CFP)

    “Tempus Fugit” di Maurizio Cintioli di Roma
    Segnalato PORTFOLIO DELL’ARIOSTO 2008
    Il tempo vola, scivola via. Sembra correre, sembra fermarsi. Ma scorre, incessante, sempre con lo stesso ritmo. Il ciclo della vita si compie. Inesorabilmente.
    Con questa serie fotografica Maurizio Cintioli si sofferma ancora una volta sul rapporto tra le persone e lo scorrere del tempo. Nei lavori precedenti lo ha fatto con occhio oggettivo, osservando le persone nel loro tempo libero, in momenti aggregativi o nella loro solitudine. Questa volta, con “Tempus Fugit”, la struttura narrativa diviene estremamente lineare, scandita da inequivocabili quadranti di orologi. Il tempo fa il suo corso nelle 12 opere che compongono il lavoro dell’autore. Una fase della vita segue un’altra, ognuna da vivere e cogliere a pieno, per non avere rimpianti. (Alessandra Bassi)

    “Zia Irene – u’ cielu iancu” di Francesca Giari di Livorno
    Segnalato PORTFOLIO DELL’ARIOSTO 2008
    U’ cielu jancu (il cielo bianco) sull’isola di Salina è un termine usato dai pescatori quando l’aria è talmente immobile cheè inutile uscire in barca fino a quando il vento non torna a soffiare. Zia Irene vive all’ospizio aspettando di tornare nella sua vera casa.
    La sua attesa (il suo cielo bianco) è scandito dal morbo di alzehimer che le fa ricordare la sua vita soltanto a tratti.Volevo che si raccontasse, che mi parlasse di sè, far vivere la sua memoria tramite il “ripossesso” dei suoi oggetti utilizzando una vecchia gestualità mai realmente dimenticata.
    Portandola nella sua casa dove sono ancora intatti i suoi ricordi e le sue cose, ho potuto ricomporre la sua vita passata, la sua religiosità, il suo affetto per il marito defunto da anni, i ricordi della sua famiglia, la tenerezza con cui si mette a confronto con il proprio ritratto da giovane e lo sguardo ancora pieno d’amore rivolto al marito prima di uscire. Mi sembrava doveroso conservare la memoria di chi piano piano la sta perdendo,in punta di piedi e con la stessa delicatezza con cui i vecchi accarezzano gli oggetti. (Francesca Giari)

    “Mobil Art”, foto del Circolo Fotocine Garfagnana dal workshop con Ivano Bolondi
    Le immagini dei corsisti, scelte dal docente, sono state scattate durante il Workshop. Tutte quante ci mostrano una fotografia liberata dalla visione diretta della realtà e rivolta all’interpretazione soggettiva delle cose. Il messaggio che si legge in queste fotografie è che scoprire vuol dire aprire, con la composizione improbabile, le pieghe in cui la realtà nasconde i propri segreti. Esse dimostrano che la visone intima non è quella diretta dell’occhio ma quella più profonda della mente, la quale dona valore all’immaterialità delle sembianze che si trovano nei riflessi, nelle ombre, ecc…, elementi normalmente ritenuti secondari. La fotografia nel perdere la presenza fisica del soggetto, sorprendentemente trova nella realtà dei valori visuali molto più fluidi e plasmabili dal pensiero visivo del fotografo. E’ in questo stato di intenso trasporto espressivo che l’autore può trovare le immagini capaci di comunicare le proprie scoperte a chi guarderà le sue fotografie. (Silvano Bicocchi)

    Mostra editoria fotografica a cura di FIAF e HF Distribuzione

    Hanno collaborato alla realizzazione

    Comune di Castelnuovo di Garfagnana
    Provincia di Lucca
    Comunità Montana della Garfagnana
    Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
    Guidi Gino S.p.A.
    BCC Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana
    Coop.Terra Uomini Ambiente
    V.A.
    Supermercato SMA di Baiocchi Castelnuovo di Garfagnana
    Pennacchi Inaco srl
    Ferrari Marmi snc
    AXA Finelli Assicurazioni di Lucca
    Ergon srl
    Farmacie Lemmi di Lemmi dr. Italo snc
    Foto Pastrengo Bagni di Lucca

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