Premio Rodolfo Pucci “La Fibula d’oro” Anno 2008
Piergiorgio Branzi Il premio Rodolfo Pucci “la fibula d’oro” per il 2008 viene assegnato a Piergiorgio Branzi con questa motivazione:
Autodidatta colto, aristocratico e stregato dal più giovane dei linguaggi artistici fin da quando era bambino, nasceva fotograficamente attraverso la dimensione dei Circoli e dei concorsi fotografici, in quegli anni dell’immediato dopoguerra.
Le sue immagini, fortemente improntate su tematiche sociali, ebbero allora pronta risonanza in Italia e all’estero ma, nonostante il raggiungimento di una facile notorietà, non divenne mai un fotografo-professionista.
Lui stesso ci dice: – Quasi tutti i fotografi della mia generazione si indirizzarono verso una attività di livello professionale, in particolare il fotogiornalismo. Per quanto mi riguarda non ho mai fatto foto di attualità e neppure “esotiche”. Sono sempre stato attratto dall’uomo e dall’ambiente nel quale esso vive e si identifica. –
Piergiorgio Branzi è stato negli anni sessanta un giornalista televisivo di prim’ordine: nel ‘62 entrò in Rai ed Enzo Biagi, allora direttore del telegiornale, lo inviò a Mosca come primo corrispondente televisivo occidentale nell’Unione Sovietica. Negli anni successivi confezionava per la RAI numerose inchieste e documentari in Europa, Asia, ed Africa.
Durante gli anni televisivi ha realizzato per noi, da fotoamatore, appunti fotografici su luoghi e personaggi di quegli ambienti “generici” che l’impegno professionale lo induceva a frequentare.
La sua pregiata testimonianza fotoamatoriale, oggi che Piergiorgio Branzi compie ottant’anni, è un inestimabile patrimonio culturale, all’interno del quale possiamo cogliere evidente l’insegnamento di Henri Cartier-Bresson: – l’immagine definitiva è il prodotto di previsioni, di riflessioni, di aggiustamenti e tagli, ma l’equilibrio della forma viene soprattutto dal cuore, dal saper cogliere il momento decisivo nel quale scattare. –
