2009 Giovanni Chiaramonte

Premio Rodolfo Pucci “La Fibula d’oro” Anno 2009

Consegna premio Rodolfo Pucci “La Fibula d’oro” Anno 2009 a Giovanni Chiaramonte (Ph.Gabriele Caproni)

GIOVANNI CHIARAMONTE
Nato a Varese nel 1948 da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte si dedica dapprima alla relazione tra luogo e identità dell’uomo con Giardini e paesaggi, 1983 e Penisola delle figure, 1993. Affronta poi in due momenti il tema del destino dell’Occidente in Terra del ritorno, 1989 e in Westwards, 1996. Dedicato a Gela e al Mediterraneo è Ai confini del mare, 1999. Nel 2000 realizza Milano. Cerchi della città di mezzo, In corso d’opera, Pellegrinaggi occidentali. Nel 2002 Frammenti dalla rocca: Cefalù. Nel 2004 espone alla Biennale di Venezia e pubblica in portfolio Berlin, Figure con testo di Kurt Foster. Espone e pubblica Abitare il mondo, Europe. Nel 2005 realizza Attraverso la pianura, sulla complessità del paesaggio autostradale in Italia. Collabora stabilmente con “Lotus” e le più importanti riviste d’architettura. Ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano e alle più importanti manifestazioni europee di fotografia. Insegna Drammaturgia dell’Immagine presso lo IULM di Milano e presso la Facoltà di Architettura di Palermo.

Per la singolarità della sua opera è uno degli autori di riferimento della fotografia contemporanea italiana, particolarmente capace di stabilire un dialogo critico e costante tra la rappresentazione fotografica, il pensiero e la visione artistica, ma sempre omettendo qualsiasi forma di superficialità e di testimonianza dell’ovvio.

Scrive di sé:
“Io sono fotografo: … un uomo il cui compito è rappresentare il mondo, e il modo in cui l’uomo abita il mondo, attraverso un’immagine sindonicamente impressa dall’energia primigenia della natura stessa che la scienza, la tecnica, l’industria in secoli di elaborazione e di evoluzione mi consentono oggi di utilizzare in piena libertà creativa.
Lo strumento della mia arte mi ha fatto così diventare testimone e complice del Moderno, perché la scrittura della luce che è la fotografia è stata resa possibile soltanto a partire dalla messa a punto dell’obbiettivo e del metodo scientifico fatti da Galileo.”

Hanno scritto di Lui:
“…. é un Maestro dell’osservazione e del racconto, un artista, capace di riprendere gli uomini attraverso il volto degli spazi che essi abitano, e di trasformare la propria macchina fotografica in uno specchio della mente dove la storia si sedimenta e diventa narrazione. …Giovanni Chiaramonte non scatta fotografie, ma crea immagini: racconti visivi capaci di fermare il tempo e racchiudere il mondo.”    (Davide Rampello Presidente della Triennale di Milano)

2020-05-30T14:40:55+02:00

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