Mostra collettiva “PLURALE,SINGOLARE” , mostra con patrocinio FIAF n. M15/07, di 15 autori più 12 allievi del Corso di fotografia, Castelnuovo di Garfagnana, Sala Suffredini dal 21 Aprile al 1 Maggio 2007. Ogni autore partecipante ha a disposizione uno spazio, che può fotograficamente riempire liberamente, per formato delle immagini, temi e numero di foto. Catalogo sintetico della mostra di 36 pagine.
Hanno preso parte alla mostra….
Stefania Adami AFI – “Il trucco è nella maschera” – Una domenica di febbraio, mattina presto.A Castelnuovo di Garfagnana le ragazze si dipingono il viso con enfasi e accuratezza, lì, sotto la “via degli orti”, in un clima lievemente tiepido, magico, come sospeso tra l’evidente esaltazione estetica e l’intima ribellione esistenziale. Il Carnevale, di sopra, le aspetta.
Riccardo Balducci – “La fabbrica della carta”
Gilberto Bentivoglio – “Parabola di un amore” – Usare l’immagine non per descrivere quel che si vede ma quel che si sente. Foto che diventano simbolo di un pensiero, d’una sensazione, d’uno stato d’animo.
Gabriele Caproni – “Praga 2006, Ponte Carlo”
Maurizio Donati- “Barcheggiando”
Pietro Guidugli BFI – “Natalecci a Gorfigliano”- Una tradizione particolarmente sentita nel Comune di Minucciano è l’accensione dei “Natalecci”, che si ripropone, da epoca immemorabile, la sera della Vigilia di Natale appena scende la sera. Il Nataleccio, è una costruzione a forma cilindrica ottenuta piantando in terra un tronco di castagno e tessendoci attorno, con l’aiuto di una gabbia di filo di ferro, una gran quantità di rami di ginepro. La costruzione dei natalecci, impegna giovani e meno giovani per molti giorni, va raccolto il materiale e costruito il “cilindro” che di norma supera in altezza i dieci metri ed ha un diametro di tre,quattro metri. L’abilità sta nel rendere stabile la struttura portante, affinché non cada, e nella tessitura del ginepro che garantisce una fiamma duratura. La cerimonia è tutta maschile; sul luogo della preparazione si portano vivande e vino,perché ogni atto rituale non può non prevedere la consumazione condivisa del cibo. Durante tutta la durata dell’accensione si eseguono grida benaguranti che inneggiano al fuoco. Cessate le fiamme tutti corrono in piazza dove si commenta l’esito, anche fra vivaci polemiche e qualche rissa. Le foto si riferiscono al Nataleccio del rione Culiceto di Gorfigliano.
Anita Lenzi – “Paure” – Una trama di luce/entra dal telo usurato/di cui mi rivesto,/un reticolato gigante/ha creato là fuori./Solo la sua ombra. Un intuizione guidata dalla sensibilità, rivolta ad interpretare secondo codici interiori una situazione destinata a disperdersi tra la normalità dei fenomeni che incontriamo nelle realtà quotidiane. Ancora una volta, la magia della rappresentazione fotografica, è un mezzo che in assoluta libertà espressiva permette di omunicare con creatività una situazione personale. Andare al di là delle cose e delle realtà particolari, è un atto di libertà nei confronti del mondo: come spiega J.P.Sartre è l’uomo che da’ senso al mondo , mentre il mondo , di per sé non ne ha. L’immaginazione, è un esercizio fondamentale per l’espressione della libertà.
Simone Letari – “Nevicata” –
Giambattista Lucchesi – “Letizia” – Della vita che scorre, ho fissato un frammento in poche immagini, per fermare il tempo e osservare quello che è avvenuto in un certo qui (Castelnuovo) ed ora (6 agosto 2006) durante la lettura del portfolio: le espressioni, i gesti, la passione di LETIZIA. “Un volto fissato dall’obiettivo in un preciso momento esprime più del volto che percepiamo distrattamente mentre camminiamo”.
Simona Lunatici – “Res antiqua”
Gigi Lusini – “Topolone story”
Silvia Pieroni – “Unico e Frammentazione” – Una vecchia fabbrica, Un grande contenitore, Un’archeologia industriale, Una memoria, Una città nella città. Tanti frammenti diversi tra loro Che si fondono in un unicum,Un essere che vuole interagire Con le persone E tornare ad una nuova vita.
Stefano Prontelli – “Altare” – Quassù ,nel silenzio, la nostra mente vola,si innalza ,si unisce al cielo.Quassù, nel silenzio, un altare si unisce al cielo. Altare che unisce le nostre anime con le anime dei nostri caduti nelle guerre. Altare che ci unisce al Silenzio , al mormorio dell’anima.
Sauro Rigali – “Fotocandeggine” – In piena era digitale un “portfolio” completamente analogico e manuale. Si tratta di una serie di foto scattate e stampate normalmente. Successivamente sono state immerse, con tempi approssimativi, in una soluzione di acqua e candeggina (percentuale 950-50 cl.): sciacquate e fatte asciugare. In pratica si tratta di opere uniche, per la mancanza di sicurezza di un uniforme risultato finale. La tonalità dei colori risulta molto aleatoria e fortunosa. Di base si può dire che le foto da negativo, prendono una colorazione rossastra, mentre le stampe da dia azzurrognola. In era “Photoshop”tutto ciò sembrerà anacronistico, ma la voglia di sperimentare e un “tocco”di fantasia non fanno mai male.
Luca Teora – “Popoli e colori” – Culture e popoli si fondono regalando colori e sfumature inusuali.
Allievi del Corso di Fotografia: Manuela Angelini, Michele Bertagni, Ambra Bianchi, Alessandro Bravi, Marilisa Dini, Rossana Garibotti, Franco Maffei, Veronica Minghinelli, Claudia Rossi, Sheila Santi, Giuliana Valdrighi, Luisa Vivarelli.