Premio Sez. soci del C. Fotocine Garfagnana a: “Humus” di Pietro Guidugli di Molazzana (LU)

«La ricerca spasmodica di tutte quelle pratiche tese a migliorare l’ambiente in cui viviamo ha portato anche all’agricoltura biodinamica efficacemente illustrata dall’Autore.  Attraverso le sue foto conosciamo il percorso di una lavorazione con fondamenti scientifici tutti da dimostrare che comunque vale la pena indagare.»

HUMUS   

Le pratiche connesse alla agricoltura biodinamica mirano a produrre un ecosistema in perfetto equilibrio, dove la terra sia forte e salubre.

Una delle chiavi dell’agricoltura biodinamica è la presenza di un suolo ricco di sostanze nutritive. Per ottenerlo si utilizzano “preparati biodinamici” specifici che donino nutrimento (“humus”) al terreno.

I preparati vengono prodotti a partire da sostanze naturali quali letame, corna bovine, interiora di animali, quarzo, fiori di Tarassaco, Achillea, Camomilla, Valeriana, piante quali Ortica.

Fiori di Achillea millefoglie ad esempio sono posti a riempire la vescica di un cervo maschio, tenuta in estate all’aria, sotterrata per alcuni mesi e infine usata in piccole dosi a presiedere i processi legati allo zolfo e al potassio nella gestione della sostanza organica da compostare e apportare al suolo.

Il preparato 500 o cornoletame è il preparato principale. Corna di mucca che abbia partorito almeno una volta, riempite di letame freschissimo, vengono seppellite in inverno e riesumate a Pasqua. Il letame posto internamente alle corna si trasforma in humus inodore, scuro, colloidale: l’esempio di humus allo stato puro.

Viene utilizzato sciolto in acqua “dinamizzata”, cioè mescolata per un’ora creando dei vortici, a ricreare quel flusso costante che contraddistingue l’acqua in natura e far sì che le molecole d’acqua si ossigenino e mantengono “vive” anche le sostanze chimiche in esse disciolte, a partire dai preziosi sali minerali.