“Vasili” di KATTY NUCERA di Rolo (Reggio Emilia)
3° Classificato ex-aequo Portfolio dell’Ariosto 2017

Per aver saputo raccontare con empatia e grande senso di partecipazione la quotidianità di una famiglia dell’odierna Bielorussia il cui destino è stato segnato dal disastro nucleare di Chernobyl. “Vasili”, il capofamiglia. La storia di un eroe dimenticato. (E.G.)

VASILI
Vasili oggi ha 65 anni, una moglie – Inna- di 55 e due figlie gemelle di 14 – Oksana ed Olga. Possiede alcune capre, galline, un maiale, l’orto. Una casa in affitto dallo stato e una pensione di 200 rubli equivalenti a 100 euro mensili.
Vivono nel Villaggio di Aleksandrovka, in provincia di Narovlya, regione di Gomel, distante 3,8 km dal confine con l’Ucraina e a 7 km della riserva radioecologica statale del Parco Polesky.
Nel 1986, Vasili era un giovane ragazzo laureato in Guardia Forestale a pieni voti con – addirittura – la lode. Il libretto rosso che possiede a suo nome e che conserva tuttora, testimonia un brillante percorso universitario.
Nel fatidico anno del disastro nucleare di Chernobyl – nella vicina Ucraina – Vasili era il capo dei pompieri di Narovlya – capitale della provincia omonima- ed il 26 aprile fu chiamato d’urgenza per spegnere il fuoco.
È stato “liquidatore” di Chernobyl per nove mesi. Circostanza che gli ha cambiato radicalmente la vita.
È stato premiato per quello che ha fatto e usufruito della legge sul tema, in particolare dell’articolo 18, che gli dava una serie di agevolazioni mediche ed un contributo in denaro.
A 50 anni però, è andato in pensione, perdendo tutti i benefici e rimanendo con una misera pensione mensile.
Vasili fa quello che può, attorniato di vecchie macchine, una moto Ural – tutto regolarmente non funzionante- ma che testimoniano tempi passati.
Ora non interessa a nessuno. E’un uomo che a stento vive e che spesso e volentieri spegne i suoi ricordi nella vodka, nella assoluta indifferenza di tutti noi.
Katty Nucera

Katty Nucera

Nata in Argentina, di origine italiana. Cresciuta nello studio fotografico dei genitori, impara a fotografare in analogico. Studia Scienze delle Comunicazione dove approfondisce l’argomento fotografico e lavora per otto anni nel canale di Televisione di Rio Cuarto in Argentina. Nel 1989 si trasferisce in Italia. Conserva la passione per la fotografia continuando a documentare la vita privata. Passa a malincuore sulla fotografia digitale. Il 2013, segna il suo incontro con la fotografia come potente mezzo creativo e comunicativo, vincendo il rifiuto inconscio di una fotografia come semplice mezzo per sopravvivere. Frequenta diversi workshop, tra cui Ritratto Ambientato in Leica Accademie; Futura Storie di Donne, con Antonella Monzoni; “Narrazione visiva” con Lina Pallotta. La fotografia diventa una necessità espressiva sempre più evidente. Un modo d’incanalare l’impellente bisogno creativo e comunicativo.

www.kattynucera.com